Una ciclopedonale che attraversi tutta la costa trentina del Lago di Garda, si farà? si può fare? come?
Pubblicato da Mauro Tomasi in Informazione · Sabato 03 Feb 2018
Tags: ciclopedonale, Trentino, garda, trentino, lago, di, garda, riva, del, garda
Tags: ciclopedonale, Trentino, garda, trentino, lago, di, garda, riva, del, garda
Venerdì 26 gennaio, sono stato ad una serata informativa sulla costruzione dell'ipotetica ciclopedonale costa Lago trentino, ipotetica perchè tuttora 3 febbaio 2018 non esiste ancora nessun progetto scritto che attesti dove farla e come. Le informazioni riguardavano in particolare le coste della Gardesana occidentale, la più problematica.

Ho diviso la mia relazione in due parti: con la prima spiego cos'è una ciclopedonale e le differenze con le ciclabili, con la seconda parte do informazioni sulla serata e altro. Se sai cosa sia una ciclopedonale, i regolamenti e le differenze con le altre, salta la PRIMA PARTE e vai direttamente alla SECONDA PARTE.
PRIMA PARTE.
Per sapere se si è su una PEDONALE, CICLABILE o una CICLOPEDONALE basta guardare il cartello all’inizio delle piste. La PEDONALE è percorribile solo ai pedoni, ai veicoli autorizzati, ai mezzi per disabili, e chi il Comune autorizza.
Se c’è rappresentata una bici è SOLO ciclabile e li possono transitare solo biciclette e altri mezzi che fanno parte dei veicoli di questa categoria.
Esempi di mezzi che ne fanno parte sono: tricicli (biciclette con 3 ruote) handbike (bicicletta a 3 ruote per disabili), e altri mezzi particolari, altri veicoli che non fanno parte della categoria specifica NON POSSONO TRANSITARE.
Sul cartello delle ciclopedonale invece viene rappresentato una bici e un pedone.
Qui sotto le tre tipologie.
SOLO PEDONALE SOLO CICLABILE CICLOPEDONALE





La ciclopedonale è una strada, percorso o pista riservata al transito di biciclette e pedoni, dove biciclette e pedoni hanno gli stessi DIRITTI!, con doveri e regolamenti che possono cambiare a seconda dei luoghi e dei percorsi che attraversano, di solito sono regolamenti comunali. Ma la cosa più importante è che DEVONO rispettarsi a vicenda.
area pedonale trasformata in CICLOPEDONALE da regolamento comunale su CICLOPEDONALI
un regolamento comunale (Riva del Garda) da tenere nel Comune di Arco


altre regole di chi può transitare e quando NON SI PUO' TRANSITARE!
CIPLOPEDONALE Foci della Sarca-Campo sportivo Arco
(Comune Nago/Torbole e Arco)


Come avete potuto vedere, i regolamenti possono variare.
Ora vi elenco le caratteristiche, possono essere direzionali o bidirezionali.
Direzionali: in un senso di marcia per i 2 utenti diviso da corsie, oppure usato nei due sensi per pedoni e per le bici a doppio, delimitato dalla scritta sulla pista. Può essere direzionale comunque solo se ha lo spazio e dimensioni adatte.
ciclabile DIREZIONALE con corsie Ciclabile DIREZIONALE a fianco la pedonale


Bidirezionali: pedoni e bici vanno in doppio senso, senza nessuna corsia, perché non c’è abbastanza spazio per le corsie, per vari motivi non si può ampliarla o ricostruirla, molte delle attuali ciclopedonali dell'Alto Garda Trentino sono in questa categoria.
CICLOPEDONALE bidirezionale lungo Lago Riva del Garda CICLOPEDONALE bidirezionale Lungo la Sarca Arco


Un' altra caratteristica molto importante che vale anche per entrambe e tantissime sono già così, è che possono essere spezzettate, cioè finire e ricominciare in altri punti, questo a seconda del territorio e delle situazioni che si trovano e non si è riuscito a costruire un’unica pista. Molte intersecano con strade che sono trafficate da veicoli e li c’è un cartello che delimita la fine della pista, dalla fine in poi ha valore il codice della strada, se si percorre la strada.
FINE della CICLOPEDONALE

Anche se interseca, centri abitati o zone pedonali c’è un cartello di fine ciclopedonale o ciclabile, anche lì dopo il cartello di fine pista valgono i regolamenti esterni.
Per essere più sicuri e tutelati, si dovrà in un domani, mettere un limite di velocità alle bici nei punti pericolosi di diverse ciclopedonali, in vari orari, o in periodi dell’anno prestabiliti. Anche perché l’uso delle piste al giorno d’oggi è diventato molto intensivo.
Io sono un assiduo frequentatore delle ciclopedonali, ci sono minimo 3-4 ore al giorno per allenarmi a volte anche per più di 8 ore (sono un maratoneta in carrozzina) e posso testimoniare che percorrere certe ciclopedonali in certi orari e periodi dell’anno è veramente “rischioso”, molti ciclisti pensano di essere in gara, quindi sono pericolosissimi, e dall’altra parte molti pedoni sembrano “un gregge di pecore”.
Ho visto tanti incidenti per negligenze da parte di entrambe le categorie, sicuramente oltre al limite, bisognerebbe modificare i regolamenti farli più specifici e specialmente farli rispettare, con sanzioni se serve.
Ritornando alla ciclopedonale che si vorrebbe fare sul Garda, anch’essa sarà spezzettata in vari punti. Ricomincerà dove si riterrà idonea la sua esistenza e si potrà fare usufruendo anche di “vecchi” passaggi o percorsi già esistenti. Questo sembrerà banale ma molti pensano che se costruiranno la ciclopedonale potranno fare “il giro del Lago” su essa, non si possono di certo demolire centri abitati, urbani! e togliere completamente tutte le intersecazioni, bisognerebbe demolire tutto! ... pensateci!.
La nuova Pista partirebbe da Limone, quindi costa lombarda, poi Trentino passando per Riva del Garda, Torbole e poi nel Veneto da Tempesta in giù, costa veneta.
Ora che ho specificato cos'è una ciclopedonale, scrivo della serata informativa.
SECONDA PARTE
La serata come ho preannunciato all'inizio era strutturata sulla costa trentina occidentale, (Lombardia/Trentino) le informazioni che i diversi relatori hanno dato, erano specifiche per questo territorio.
Dunque, tutti i relatori hanno dato informazioni sull’attuale territorio e sul paesaggio, che per paesaggio intendono la percezione che hanno i residenti che abitano in queste zone o limitrofe, e già lì ci sarebbe da discutere, perché chiunque che nasce in un posto bello o brutto che sia lo descriverà come il “suo” paesaggio.
Esempi potremmo farne tanti, tipo se una persona è nato in una baita in montagna e vive lì per lui il paesaggio sarà quello e sicuramente la sua cultura, le emozioni e la sua realtà di vita sarà quella, stessa cosa per una persona che vive in città o nel deserto.
Questo criterio di giudicare il paesaggio comunque può essere adottato anche per costruzioni e strutture che il residente “si trova” nel suo ambiente, ma non certo perché abbiano dei valori per lui, se li ha "trovati" e con il tempo lui pensa che “siano suoi”, ma non sono nati per essere dei beni culturali, storici e di valore, il loro intento era dimostrativo o di utilità ed efficacia, nati solo per questo….nel corso degli anni le persone li hanno valorizzati e portati come simboli.
Vi elenco alcuni esempi: La Torre Eiffel Parigi, è stata costruita come struttura effimera del progresso umano e destinata, nelle previsioni, a essere demolita dopo vent'anni, costruita a scopo espositivo, come struttura, ha avuto moltissime critiche di scontento a tantissimi non piaceva l’impatto di quel: “chiodo di ferro, asparago di ferro, l'inutile bruttura, il disonore di Parigi, il grande Meccano" e tante altre… volevano farla smontare, eliminarla.
Si dice che non è stata smontata solo perché hanno decico che poteva essere un'ottima antenna per le onde radio dell’epoca. Solo negli anni successivi ha acquisito valore, prestigio e pregio, ed è diventata il simbolo di Parigi e della Francia. Altri esempi potrebbero essere i ponti di New York, creati per esigenze di unire poi, anche loro diventati dei simboli, chi non conosce e non sa dove si trova il famoso ponte di Brooklyn?. Penso che sia uno dei ponti più famosi al mondo. In questi casi ormai queste strutture costruite dall’uomo, fanno parte del paesaggio locale e dei simboli dell’umanità mondiale, perché chiunque conosce la Torre Eiffel e il ponte di Brooklyn visualizza le 2 città: Parigi e New York. Altri esempi potrei farli su altre costruzioni, su strade e autostrade e su tutto quello che ha creato l’umanità.
Come si fa a dire che la strada Gardesana occidentale è storica? Si sa benissimo che è stata creata per utilità, per unire centri abitati, per rendere la vita in quei luoghi più facile e per comodità di trasporti, ai suoi tempi prima della costruzione di strade e gallerie, per arrivare a Riva del Garda o per raggiungere altre zone della Gardesana, si dovevano percorrere sentieri, scalare, scendere pendii e rocce, non certo facili da fare. Questi posti erano quasi isolati anche se vicini ad altri.
Lo scopo era quello di migliorare con le possibilità di quei tempi queste zone, potendo arrivare con auto e mezzi. Dire che l’hanno costruita seguendo dei criteri di salvaguardare prima l’ambiente mi sembra pura utopia.
I relatori nel corso della serata hanno riferito che i muri di contenimento, ponti e strutture della strada le hanno costruite con roccia tipica dei posti.
Per forza che hanno usato gli stessi materiali di pietra, si può dire a costo di trasporto zero, mano a mano che creavano le gallerie usavano la pietra per costruire quello che gli serviva, tutto lì, il motivo è questo.


Ma non si può dire di certo che non abbiano distrutto un VERO PAESAGGIO NATURALE, come si può avere la pretesa di dire che è STORICA?….è un vero obbrobrio, una strada ARTIFICIALE, fatta dall’uomo di 200 anni fa, basta che chiunque vada alle foci della Sarca, o al porto San Nicolò e guardi verso destra, vedrà la Gardesana occidentale e vedrà il TERRITORIO E PAESAGGIO che l’uomo ha creato: strutture MOSTRI (centrale con tutte le sue tubature), tralicci, cavi elettrici, cemento, buchi nella montagna (gallerie), asfalto, strade scavate nella roccia (vecchia strada Val di Ledro) e disboscamenti.
CENTRALE IDROELETTRICA DI RIVA DEL GARDA


ALTRE COSTRUZIONE COSTRUITE SENZA NESSUN RISPETTO PER L'AMBIENTE A RIVA DEL GARDA

HOTEL PONALE AI SUI TEMPI ERA "IL TOP" DI RIVA...ORA CLASSIFICATO UN ECOMOSTRO DA ABBATTERE!...FINALMENTE!

STRADE SCAVATE NELLA ROCCIA (vecchia strada Val di Ledro)



GALLERIE IN CEMENTO


E’ impensabile ed improponibile pensare di salvaguardare il paesaggio attuale che di NATURALE non ha nulla, ed è solo una conseguenza dei lavori fatti dall’uomo negli ultimi 200 anni. Che paragonato ai milioni di anni del mondo non sono nulla.
Se si vuole veramente fare una ciclopedonale sul Garda Trentino, deve essere intesa e fatta per tutti gli abitanti del mondo, deve essere: sicura ed efficace e al passo con i tempi attuali, non si può fare una cosa nel 2018 usando e tenendo i criteri usati prima, bisogna stare al passo dei tempi, usando i mezzi e le tecnologie che ci sono ora. Per prima cosa prima di fare la ciclopedonale bisognerebbe allargare la strada fuori e nelle gallerie, ormai è obsoleta per i nostri tempi, non riesce a soddisfare il flusso attuale di auto, corriere e mezzi che transitano sulla strada, è nata in altri tempi, allora andava bene, ora no!. Fatta la strada si costruirà la ciclopedonale già predisposta con spazio prestabilito nel progetto dell’ampliamento e rifacimento strada Gadesana occidentale zona trentina, usufruendo se possibile anche di piste, strade e percorsi già esistenti.
Per fare tutto questo naturalmente non si può salvaguardare tutto del PAESAGGIO e TERRITORIO attuale, si deve decidere cosa demolire e cosa ricostruisce da ZERO!.
Solo allora si avranno dei risultati veri, durevoli e efficaci, da dare in ereditarietà ai posteri e “umani” del mondo. La natura sicuramente ripopolerà e ripristinerà i ” danni” della flora e fauna, lo ha già fatto prima e lo farà ancora. Le piante e la vegetazione ritorneranno, si potrà finiti i lavoro darle una mano piantando piante tipiche della zona. Ci impiegherà 30/50/100/200 anni (sono niente per il mondo) ma riparerà tutto.
Questo è quello che secondo me si dovrebbe fare, sono solo 2 le opzioni:
1) OPZIONE Quella dei relatori di SALVAGUARDARE TERRITORO E PAESAGGIO attuale, modificando il minimo possibile, a parer mio un progetto senza vita, destinato a fallire. Voglio anche precisare che tutti i relatori parlavano MOLTO BENE….tutti con pretese di aver ragione… avere ragione è la cosa più facile che ci sia!...ma ricordo che con la ragione si crea SOLO chiusura!…questa non porta da nessuna parte!….è aver torto che porta a voler FARE e trovare una soluzione….pensateci!….quando è che si inizia un cambiamento o qualcosa?....quando le persone si mettono in gioco e vogliono fare!, volendo imparare, ascoltando anche altri…solo allora inizierà il CAMBIAMENTO e si otterranno risultati!. Diceva Einstein “Il mondo cambia solo se cambiamo noi”….”la stessa azione porterà sempre lo stesso risultato”. Quindi non cambierà mai nulla. Ma forse a loro interessa proprio questo.
2) OPZIONE Demolire quasi tutto e rifare da zero, prima si rifà la strada, ampliando le gallerie verso l’interno montagna nelle zone di pericolo e poi il resto, non si può avere tutto, si devono fare dalle scelte e decidere.
Io come ho scritto sopra sono per la seconda opzione. Per il cambiamento, non si può costruire una casa su fondamenta non solide, prima si leva il vecchio e poi si costruisce. Un muro storto non si addrizza, si demolisce e si rifà…si fa prima.
Si dovrà costruire strada e ciclopedonale come un OPERA D’ARTE, un nostro SIMBOLO, definito OGGETTIVO, qualunque persona che sia europea, americana, africana, asiatica o altro dovrà definirlo e riconoscerlo come tale, un'OPERA SIMBOLO del NORD LAKE GARDA TRENTINO ITALY, questo bisognerebbe creare. Su questo bisogna lavorare. Naturalmente all’opera SIMBOLO i residenti e i futuri nativi gli attribuiranno il titolo di PAESAGGIO, sentendola parte di loro e li ritornerà alla definizione che hanno dato i relatori, come ho scritto all’inizio della relazione. Quindi si avrebbero 2 definizioni: SIMBOLO OGGETTIVO per tutti gli essere umani e una definizione di PAESAGGIO per i residenti i quali gli attribuirebbero anche cultura e valori.
Vorrei finire con un verso parafrasato di Dante:
“L’uomo non è nato per vivere come un bruto un animale, ma per evolvere, con valori e conoscenza”.
Penso che tutti dovremmo riflettere su questa frase....sul cosa lasciare e costruire cose di valore, significative e utili a quelli che verranno dopo di noi. Io la penso così, e provo a farlo…
Mauro Tomasi.
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